Rolf Petri: La frontiera industriale. Territorio, grande industria e leggi speciali prima della Cassa per il Mezzogiorno, Milano, FrancoAngeli, 1990, ISBN 97-88-820464141, pp. 344
La nascita della Cassa per il Mezzogiorno sarebbe impensabile senza l'emergere, nel secondo dopoguerra, del "nuovo meridionalismo". Ma l'autore rileva come già prima si sia formata una vera e propria tradizione di interventi straordinari nella localizzazione territoriale dell'industria. La ricerca mira a dimostrare come alcuni specifici meccanismi di agevolazione, poi integrati nello strumentario della CasMez, abbiano già in precedenza avuto una notevole rilevanza pratica per l'irradiarsi della grande industria oltre i confini del triangolo industriale, in principio verso una fascia intermedia nordorientale e centrale, dalle Venezie alla Toscana, e successivamente verso sud. Va però distinta l'espansione della grande industria dallo sviluppo delle regioni interessate: le leggi speciali spingono, sì, l'industria appena oltre la sua frontiera «naturale», ma i nuovi agglomerati di fabbriche non diventano "poli di sviluppo". Accanto a una breve rassegna della legislazione speciale per l'industria - dalla legge Nitti per Napoli del 1904 alle zone industriali precedenti e concomitanti con la Cassa per il Mezzogiorno - e una digressione sulla politica industriale dell'epoca fascista, l'indagine verte sulle zone industriali cresciute o create all'insegna dell'autarchia: Porto Marghera, Livorno, Bolzano, Ferrara, Apuania, Palermo e Roma. La parte conclusiva ricostruisce i flussi politico-culturali che condussero alle leggi speciali del 1950-57 attraverso percorsi piuttosto complessi ed oscillanti, ma sorprendentemente in linea con alcuni mutamenti globali.
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