Sunday, April 19, 2020

L’Europa a cent’anni dalla Prima guerra mondiale

Rolf Petri, Maria Laura Picchio Forlati (eds): L’Europa a cent’anni dalla Prima guerra mondiale: storia, politica, diritto, Torino, Giappichelli, 2020, ISBN 978-889-213-4294, pp. 256.


Gli scritti raccolti in questo volume analizzano problemi con cui l’Europa si confronta oggi sotto il profilo della storia, del diritto, della politica. Per comprenderli meglio, gli autori allargano lo sguardo a un periodo secolare. Vengono esaminati progetti di Stati nazione e di integrazione europea, e i mutamenti delle costellazioni geopolitiche globali in cui l’Europa ruota. Si vagliano le basi giuridiche e la funzionalità politica di organizzazioni come l’Unione europea e il Consiglio d’Europa. Tra gli aspetti trattati due emergono come decisivi per una comprensione dello sviluppo europeo nel lungo periodo e nella crisi attuale. Il primo è il parziale smarrimento del legame tra cittadinanza e welfare, già asse portante non solo dei progetti di nazione e di integrazione europea, ma della stessa coesione atlantica. Il secondo è il vacillare delle istituzioni europee tra grandi ambizioni sovranazionali (e dunque costituzionali) e quella dimensione ancora consistente dell’Unione che è governata dal diritto internazionale: dimensione che, per non essere “detta” – in primis dalla Corte di giustizia – produce processi di governo opachi e non sempre efficaci. Di questa duplice analisi sembrano dare conferma anche le difficoltà nella gestione della crisi epidemica iniziata nel 2020.

Autori: Duccio Basosi, Francesco Bilancia, Roberto Bin, Bernardo Cortese, Pasquale De Sena, Aldo Ferrari, Andrea Griffante, Francesco Leoncini, Michele Mioni, Stéphanie Novak, Rolf Petri, Stefano Petrungaro, Maria Laura Picchio Forlati, Alessandra Pietrobon.

Friday, March 1, 2019

Breve História da Ideologia Ocidental

Rolf Petri: Breve História da Ideologia Ocidental: Um relato crítico, Lisboa, Bertrand/Temas e Debates, 2019, ISBN 9789896445379, pp. 336.

Vivemos numa era «pós-ideológica». Mas quando assistimos aos noticiários televisivos ouvimos líderes políticos que falam sobre sociedades «avançadas», especialistas em geopolítica que sugerem intervenções «humanitárias», e pivôs de telejornais que classificam um homicídio como «bárbaro». Que significa tudo isto? Numa obra abrangente, Rolf Petri revela como a linguagem política quotidiana está repleta de representações ideológicas do mundo, e situa-as numa narrativa histórica acessível. Da secularização da Europa e do projeto iluminista de «civilização» à preocupação contemporânea com catástrofes ideológicas ou com o fim da história, este livro distingue os elementos nucleares da ideologia ocidental. Chamando a atenção para o carácter ideológico da mundivisão ocidental, e para as suas falhas e limitações, este livro adverte para os perigos que decorrem da arrogância das mentalidades.

Sunday, July 16, 2017

A Short History of Western Ideology

Rolf Petri: A Short History of Western Ideology: A Critical Account, London, Bloomsbury Academic, 2018, ISBN 978-1-350-026010-0, pp. 243.

We are arguably living in a 'postideological' era. However, when we tune into the TV news we can hear political leaders talk about 'advanced' societies, geopolitical experts suggest 'humanitarian' interventions, and sober events presenters qualify a murder as 'barbaric'. What does this mean? The book reveals how our everyday political language is full of ideological representations of the world, and places them in an accessible historical narration. From the secularization of Europe and the Enlightenment project of 'civilization' to the contemporary preoccupation with ecological catastrophes or the end of history, A Short History of Western Ideology carves out the central elements of western ideology, which are informed by an eschatological view on history. It focuses on a wide variety of issues including religion, colonialism, race and gender, which are essential for how we conceive of the modern world. By creating an awareness of the ideological character of the western worldview, its limits and its flaws, this book warns us of the dangers that derive from a self-righteous mindset.

Wednesday, May 10, 2017

The Baltic Sea: A Space of Changing Expectations

Rolf Petri (ed.): The Baltic Sea: A Space of Changing Expectations, Comparativ 2016/5, Leipzig, Leipziger Universitätsverlag, 2017, ISBN 978-88-921-0640-6, pp. 130.


After 1989, great expectations were placed on the re-establishment of the Baltic Sea area as a ‘historical region’. The idea was to offer to the citizens of the coastal countries new opportunities to identify themselves with trans-national political processes and the unhindered exchange across borders. The contributions gathered in the present volume acknowledge the results achieved by the EU enlargement, but are rather sobering with regard to the envisaged establishment of a ‘Baltic Sea Region’. The authors examine the structural policies for the islands, the attempts to establish forms of transnational democracy, the intellectual efforts of region-building, and the perception that migrants have of such efforts. The essays show that national interests and expectations, as well as older spatial concepts such as ‘Eastern Europe’, have hitherto resisted the establishment of a ‘Baltic Sea Region’.

Authors: Marta Grzechnik, Jussi Kurunmäki, Deborah Paci, Rolf Petri, Vasileios Petrogiannis.

Thursday, January 12, 2017

Balcani, Europa

Rolf Petri (ed.): Balcani, Europa: violenza, politica, memoria, Torino, Giappichelli, 2017, ISBN 978-88-921-0640-6, pp. x, 175.


Gli scritti raccolti in questo volume si soffermano su aspetti della violenza politica tra fine Ottocento e tempo presente. Senza minimizzarne la portata, oppongono allo stereotipo della “violenza endemica” dei Balcani un’indagine che rivaluta i contesti, opera comparazioni, riflette sui concetti. “Balcani, Europa” approfondisce momenti di politica bulgara e romena, riflette sulla resistenza greca e scruta le stratificazioni della memoria serba e jugoslava. Non mancano cenni ad altre aree balcaniche né manca una ricognizione sulle minoranze dopo le recenti guerre jugoslave. Le atrocità di cui queste furono costellate vengono relazionate all’evoluzione della giurisprudenza sui crimini di guerra. Due dei contributi discutono gli abbinamenti tra il concetto di violenza e l'immagine dei Balcani, sia decostruendo le supposte peculiarità delle “violenze balcaniche” sia riflettendo sul ruolo assegnato a quest’area nella geografia immaginativa dell’Europa.

Autori: Luca Baldissara, Maurizio Cermel, Rolf Petri, Stefano Petrungaro, Milovan Pisarri, Armando Pitassio, Polymeris Voglis, Francesco Zavatti.

Saturday, November 3, 2012

La storia culturale

Rolf Petri, Antonella Salomoni, Luigi Tomassini (eds.): La storia culturale. Parabole di un approccio critico al passato, Issue of «Memoria e ricerca», 40 (2012), Milano, Franco Angeli, ISSN 1127-0195, 110 pp.

Gli autori si propongono di interrogare alcune parabole della “nuova storia culturale” sulle proprie dinamiche e coerenze intrinseche in campo teorico, metodologico e pratico. Lo stesso approccio della storia culturale, se applicato alla storia della storiografia e quindi a se stessa, non permette di eludere né la riflessione sui propri limiti né la contestualizzazione storica dello stesso paradigma culturale. Pertanto, i saggi raccolti nella parte monografica di “Memoria e ricerca” hanno il doppio carattere di rassegna e di valutazione critica. L’orizzonte temporale dell’esplorazione, benché non rigidamente definibile, si staglia soprattutto sugli ultimi due decenni. Dopo la fase di maturazione, gli anni 1990-2010 hanno infatti rappresentato gli anni di “gloria” della storia culturale. I temi affrontati sono: il volto bifronte della storia culturale, gli storici e la semiotica della storia, la storiografia subalterna in prospettiva globale, la storia culturale della politica, le potenzialità e i limiti di una storia culturale delle emozioni e, infine, gli storici e la fotografia fra linguistic turn e visual studies.

Autori: Alessandro Arcangeli, Catherine Brice, Rolf Petri, Antonella Salomoni, Marianna Scarfone, Luigi Tomassini.

Sunday, May 8, 2011

Nostalgia

Rolf Petri (ed.): Nostalgia. Memoria e passaggi tra le sponde dell'Adriatico, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2010, ISBN 978-88-6372-113-3, pp. xii-280.

In questo libro si esplora il variegato uso che memoria e politica fanno, sulle rive del Mare Adriatico, del sentimento nostalgico. Un sentimento, questo, che spazia dal desiderio di un Altrove utopico, così frequente nelle mobilitazioni sociali e nazionali, allo struggente rimpianto di un’Età dell’Oro, essenziale alla elaborazione luttuosa dei passaggi politici, e alla costruzione di miti e memorie collettivi. Sullo sfondo delle plurime vicende storiche qui indagate si impongono però anche delle domande di valenza generale: quali sono le basi psicologiche e culturali delle lotte attorno all’identità e alla memoria collettiva? E come si spiega che simili contese in apparenza non cessano mai di suscitare tante passioni ed emozioni? Per rispondere a queste e altre domande, oltre allo studio delle singoli situazioni il libro propone al lettore anche qualche ragionamento più concettuale e teorico.

Autori: Elena Agazzi, Klaus Bergdolt, Svetlana Boym, Antonis Liakos, Filippo Maria Paladini, Rolf Petri, Stefano Petrungaro, Anastasia Stouraiti, Massimo Tomasutti, Larry Wolff, Rolf Wörsdörfer, Marion Wullschleger, Konstantina Zanou

Frontiera, periferia

Rolf Petri (ed.): Frontiera, periferia, «Qualestoria», anno XXXVIII, 1, Giugno 2010

Il fascicolo tematico di «Qualestoria» raccoglie i contributi alla sessione “Frontiera, periferia” tenutasi il 24 settembre 2009 a Trieste, nell’ambito della quinta edizione dei “Cantieri di Storia” organizzati dalla Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea. I saggi ruotano attorno ad alcune dinamiche economiche delle terre “redente” orientali, inserendole nel loro contesto storico e vedendole non tanto in una chiave prettamente storico economica quanto nella loro articolazione commerciale e politica in ambito internazionale, nonché sotto il profilo della loro integrazione nel consesso nazionale, manifestatasi anche come una negoziazione sulle risorse tra elite locali e nuovo centro politico nazionale. Va ad aggiungersi un contributo sul precedente periodo sotto dominio asburgico che indaga il ruolo che i mercanti e gli industriali di origine tedesca svolsero dal Sette al primo Novecento a Venezia e a Trieste.

Autori: Laura Cerasi, Pasquale Cuomo, Anna Millo, Rolf Petri, Stefano Petrungaro, Maximiliane Rieder

Porti di frontiera

Laura Cerasi, Rolf Petri, Stefano Petrungaro: Porti di frontiera. Industria e commercio a Trieste, Fiume e Pola tra le guerre mondiali, Roma, Viella, 2008, ISBN: 97-88883343582, 216 pp.

All’indomani della Grande Guerra, quali furono le conseguenze che lo spostamento dei confini orientali produsse nell’economia marittima della Venezia Giulia, dell’Istria e dell’area del Quarnaro? Dopo il tramonto dell’Impero asburgico, le città portuali “redente” soffrirono per la frammentazione politica dell’hinterland centro-europeo e balcanico, per i contraccolpi della grande crisi mondiale e, ancora, nel 1938, per l’annessione dell’Austria al Großdeutsches Reich.  Gli autori del volume indagano le ricadute concrete di questa faticosa integrazione e rivolgono lo sguardo ai risultati della legislazione speciale che lo Stato italiano adottò a favore di Trieste, Fiume e Pola nell’intento di compensare, con la fondazione di nuovi stabilimenti produttivi, gli incerti proventi dei traffici via mare.  La strategia di questi interventi si ispirava ai provvedimenti che avevano fatto nascere Porto Marghera. Ma per i porti di Trieste, Fiume e Pola, anch’essi divenuti largamente dipendenti dall’intervento pubblico, gli esiti sarebbero stati difformi da quelli ottenuti dal porto veneziano. Se da un lato si registrarono alcuni effetti stabilizzanti, dall’altro le resistenze dei gruppi dirigenti locali e le dinamiche economiche generali rallentarono l’impianto di nuove zone industriali. Attraverso lo studio e il confronto dei tre casi emergono i tratti di un sistema portuale alto-adriatico che tra le due guerre appare segnato dalla difficile combinazione fra intenzionalità politiche, cicli economici e assetti internazionali.

Banche, multinazionali e capitale umano

Marco Doria, Rolf Petri (eds.): Banche, multinazionali e capitale umano. Studi in onore di Peter Hertner, Milano, FrancoAngeli, 2007, ISBN 13-9788846489722, 368 pp.

Tra Otto e Novecento si assiste a una prima, decisiva, fase del processo di "globalizzazione", che tra alterne vicissitudini è proseguito sino a oggi caratterizzando l'età contemporanea. A tale grande tema sono riconducibili i saggi qui pubblicati, scritti in onore di Peter Hertner, del cui percorso scientifico si dà conto nel volume, attento studioso dei processi di internazionalizzazione dell'economia. Molteplici fili legano tra loro i contributi proposti, che consentono un'osservazione a più livelli della storia economica e sociale degli ultimi due secoli. L'azione delle imprese, delle multinazionali di prima e seconda generazione, si sviluppa condizionata, oltre che dalle "regole" dell'economia, dalle leggi della politica. I processi di accumulazione di capitale e l'espansione del risparmio determinano lo sviluppo di un sistema bancario sempre più articolato. Gli individui, i gruppi sociali, le comunità sono investiti dal cambiamento ed elaborano le proprie strategie di vita e comportamento. I vari, significativi, case studies analizzati divengono così altrettanti tasselli di una storia globale.

Autori: Anna Maria Aubanell Jubany, Maria Pia Bigaran, Daniela Luigia Caglioti, Francesco Chiapparino, Fulvio Conti, Barbara Curli, Pinella Di Gregorio, Marco Doria, Anna Maria Falchero, Heinz-Gerhard Haupt, Katia Martinez, Rolf Petri, Herbert Reiter, Blanca Sánchez Alonso, Antonio Tena Junguito, Dieter Ziegler

Probleme und Perspektiven der Europa-Historiographie

Rolf Petri, Hannes Siegrist (eds.), Probleme und Perspektiven der Europa-Historiographie, «Comparativ» 14/3 (2004), Leipziger Universitätsverlag, 171 pp.

Der Band über die Europa-Geschichtsschreibung konzentriert sich auf historische Begriffskritik, Diskursgeschichte und Historiographiegeschichte. Er bezieht dabei die Rolle vergleichender und interkultureller Perspektiven und Methoden mit ein. Die Beiträge machen deutlich, dass die Geschichtsschreibung über Europa, die Europäer und das Europäische geprägt ist durch das Spannungsverhältnis von lokaler, regionaler, nationaler, transnationaler, imperialer, kontinentaler und universaler Geschichte.

Autoren: Heinz-Gerhard Haupt,  Michael G. Müller, Rolf Petri, Helke Rausch, Hannes Siegrist, Bernhard Struck, Stuart Woolf

Technologietransfer aus der deutschen Chemieindustrie

Rolf Petri (ed.), Technologietransfer aus der deutschen Chemieindustrie (1925-1960), Berlin, Duncker & Humblodt, 2004, ISBN 978-3-428-11314-9,  pp. 427

Namhafte internationale Experten der Wirtschafts-, Wissenschafts- und Technikgeschichte thematisieren im vorliegenden Band den Transfer deutscher chemischer Technologie in europäische Länder, nach Japan und in die USA. Im Mittelpunkt stehen vor allem die politisch und ökonomisch turbulenten Jahre 1925-60, bis zu deren Ende die anfängliche technologische Marktführerschaft auf vielen Feldern verloren ging, ohne jedoch die deutsche Chemieindustrie aus ihrer starken Position auf dem Weltmarkt zu verdrängen. Zunächst werden dieser Übergang und seine Herausforderungen aus der Sicht deutscher Labore, Führungsetagen und Kanzleien analysiert. Die internationalen Beispiele des zweiten Teils erlauben den Vergleich der Mittel und Wege, auf denen es verschiedenen Konkurrenten gelang, deutsches Know-how und deutsche Technik zur Fortentwicklung der chemischen Industrie des eigenen Landes zu nutzen. Der Vergleich unterstreicht den historischen Beitrag deutscher Technologie, zeigt aber auch, dass die verstärkte Investition der Aufnahmeländer und -firmen in die eigene Forschung für die Nutzung und selbständige Weiterentwicklung importierter Technologie unabdingbar war.

Autoren: Werner Abelshauser, Dirk Hackenholz, Ernst Homburg, Hervé Joly, Rainer Karlsch, Akira Kudo, Peter J. T. Morris, Rolf Petri, Nùria Puig, Carsten Reinhardt, Harm G. Schröter, Raymond G. Stokes, Anthony S. Travis, Arjan van Rooij

Regioni plurilingue e frontiere nazionali

Rolf Petri (ed.): Regioni plurilingue e frontiere nazionali, Issue of «Memoria e ricerca», 15 (2004), Milano, Franco Angeli, ISSN 1127-0195, 99 pp.

The essays on the history of nationalisation of European border regions range from the early modern times to presence, from German-Polish to Italian-Slovenian and French boundary regions, involving historiography as well as anthropology. The authors point out that they can particularly well demonstrate the contingencies in (re-)construction processes of national, ethnic and linguistic identities. They show furthermore that ‘progress’ and ‘civilisation’ are frequently used, in Europe, as a legitimating tool of borderline drawing. National delimitation of territories shows however to be most of times imperfect. Previous and co-existent loyalties may be integrated to support national self-identification, but can not be prevented from persisting and living their own lives. In some cases, the gap between the imaginary and the political distribution of space between the Us and the Other shows to be resistant to all attempts of national propaganda and pedagogy. Borderlines are needed to re-assure the national Self in being existent and consistent. At the same time, they remember the Nation that her existence continues to be contingent, temporary, and open to further changes.

Autori: Valentina Bergonzi, Hans Heiss, Valentina Lapiccirella Zingari, Michael G. Müller, Rolf Petri, Thomas Serrier, Rolf Wörsdörfer.

Storia economica d'Italia

Rolf Petri: Storia economica d'Italia. Dalla Grande guerra al miracolo economico (1918-1963), Bologna, il Mulino, 2002, ISBN 978-88-15-08435-4, 369 pp.

Una nuova lettura della via italiana all'industrializzazione. - Pur destinato a un lettore non specialista e non discostandosi pertanto da un'impostazione narrativa, il volume si caratterizza per una netta e originale linea interpretativa, evidente già nel periodo preso ad oggetto, che viene trattato come un tutto unico, al di là delle cesure più consuete della storia politica. Il filo della narrazione è il processo di industrializzazione che nel corso del Novecento porta un paese semi-agricolo come l'Italia ad appaiarsi alle altre potenze industriali. Tale processo si avvia davvero solo con la Grande Guerra e può dirsi compiuto quasi mezzo secolo dopo, tra fine anni Cinquanta e primi anni Sessanta, con il miracolo economico. Il volume dapprima segue cronologicamente le vicende del periodo, poi mette in luce le caratteristiche di fondo della politica economica e le basi tecnologiche e organizzative dello sviluppo, mostrando infine come esso sia stato favorito e guidato da un sostanziale intervento dello Stato nell'economia.

Die Nationalisierung von Grenzen

Michael G. Müller, Rolf Petri (eds.): Die Nationalisierung von Grenzen. Zur Konstruktion nationaler Identität in sprachlich gemischten Grenzregionen, Marburg, Herder-Institut, 2002, ISBN 3-87969-301-3, 238 pp.

Der Band, hervorgegangen aus einer Sektion des 2000 in Aachen abgehaltenen 43. Deutschen Historikertages, entfaltet bei der vergleichenden Analyse von Nationalisierungsprozessen in sprachlich gemischten Grenzregionen ein breites regionales und chronologisches Spektrum. Die insgesamt acht Beiträge zu Posen, Westpreußen, Galizien, Elsaß, Lothringen, Schleswig, Kärnten und Tirol siedeln sich mit unterschiedlichen thematischen und methodischen Zugängen zwischen der frühen Neuzeit und der Gegenwart an. Die vergleichende Betrachtung bietet mehrere interessante Aufschlüsse. Sprachlich gemischte Grenzregionen erwiesen sich nicht von sich aus als prädestiniert für ethnische Polarisierung, sondern bedurften häufig äußerer Anstöße. Eindeutige Sprachgrenzen im Sinne ethnischer Separierung waren ein meist eher spätes Ergebnis gezielter Kultur-, Sprach- und Schulpolitik. Oft wurde wegen der komplexen Ausgangslage der Kampf um die Umwertung älterer regionaler, religiöser und sozialer Loyalitäten zu einer nationalen Gruppenidentität besonders virulent. Darin einbezogen, spielten Kirche und Glauben selbst dann eine wichtige Rolle, wenn die Kontrahenten der selben Konfession angehörten. Soziale und ökonomische Bedingungen wirkten ebenfalls sichtbar auf die Prozesse ein. Allerdings zeigt der Vergleich, daß die Nationalisierung der Regionen nicht an ein bestimmtes ‚Stadium‘ ökonomischer Entwicklung gebunden war. Eher wurde die Bildung national integrierter Kommunikationsräume selbst zum Motor dessen, was man üblicherweise Modernisierung nennt. Auch deshalb stellt der Vergleich den vielfach behaupteten ‚Sonderweg‘ zur Nationalisierung der östlichen Grenzregionen stark in Frage.

Autoren: Hans Heiss, Dietlind Hüchtker, Michael G. Müller, Rolf Petri, Günter Riederer, Ralph Schattkowsky, Thomas Serrier, Rolf Wörsdörfer.

Von der Autarkie zum Wirtschaftswunder

Rolf Petri: Von der Autarkie zum Wirtschaftswunder. Wirtschaftspolitik und industrieller Wandel in Italien (1935-1963), Tübingen, Max Niemeyer Verlag, 2001, ISBN 978-3-484-82096-8, 534 pp.


Erst in den zentralen Jahrzehnten des 20. Jahrhunderts hat Italien alle wesentlichen Strukturmerkmale eines Industriestaates ausgebildet. Die Untersuchung fragt nach Bedingungen und Triebkräften des Prozesses, der um 1960 zum Abschluss kam. Dabei wird die gängige These von der Verschiedenartigkeit der wirtschaftspolitischen Ansätze in den dreißiger und fünfziger Jahren in Frage gestellt. Zum ersten Mal wird eine systematische Bilanz der italienischen Autarkiepolitik gezogen. Es wird gezeigt, warum ihre kriegswirtschaftliche Bedeutung hinter die industriepolitische zurücktrat. Der damals eingeleitete Strukturwandel, die später fortlaufenden Pfade technologischer und institutioneller Erneuerung, die Kontinuität ökonomischer Entscheidungsstrukturen, die Modalitäten des Wiederaufbaus nach dem Weltkrieg und der italienischen Beteiligung an der europäischen Integration, schließlich die strukturellen und ordnungspolitischen Merkmale des "Wirtschaftswunders" stützen sämtlich die Annahme, die Autarkieperiode stelle lediglich eine erste Etappe auf dem Weg von der halbagrarischen zur industriellen Volkswirtschaft dar. Die damaligen Planungen werden als Teil einer langfristig zur Geltung kommenden neo-merkantilistischen Strategie betrachtet, deren beständigste soziale Trägergruppe die zwischen 1935 und 1963 zu großer Entscheidungsmacht aufgestiegene Wirtschaftstechnokratie war. Die Ergebnisse der Untersuchung laufen somit auf eine in vieler Hinsicht neue Periodisierung der italienischen Wirtschaftsgeschichte im 20. Jahrhundert hinaus.

La frontiera industriale.

Rolf Petri: La frontiera industriale. Territorio, grande industria e leggi speciali prima della Cassa per il Mezzogiorno, Milano, FrancoAngeli, 1990, ISBN 97-88-820464141, pp. 344

La nascita della Cassa per il Mezzogiorno sarebbe impensabile senza l'emergere, nel secondo dopoguerra, del "nuovo meridionalismo". Ma l'autore rileva come già prima si sia formata una vera e propria tradizione di interventi straordinari nella localizzazione territoriale dell'industria. La ricerca mira a dimostrare come alcuni specifici meccanismi di agevolazione, poi integrati nello strumentario della CasMez, abbiano già in precedenza avuto una notevole rilevanza pratica per l'irradiarsi della grande industria oltre i confini del triangolo industriale, in principio verso una fascia intermedia nordorientale e centrale, dalle Venezie alla Toscana, e successivamente verso sud. Va però distinta l'espansione della grande industria dallo sviluppo delle regioni interessate: le leggi speciali spingono, sì, l'industria appena oltre la sua frontiera «naturale», ma i nuovi agglomerati di fabbriche non diventano "poli di sviluppo". Accanto a una breve rassegna della legislazione speciale per l'industria - dalla legge Nitti per Napoli del 1904 alle zone industriali precedenti e concomitanti con la Cassa per il Mezzogiorno - e una digressione sulla politica industriale dell'epoca fascista, l'indagine verte sulle zone industriali cresciute o create all'insegna dell'autarchia: Porto Marghera, Livorno, Bolzano, Ferrara, Apuania, Palermo e Roma. La parte conclusiva ricostruisce i flussi politico-culturali che condussero alle leggi speciali del 1950-57 attraverso percorsi piuttosto complessi ed oscillanti, ma sorprendentemente in linea con alcuni mutamenti globali.

Storia di Bolzano

Rolf Petri: Storia di Bolzano, Il Poligrafo, Padova, 1989, ISBN 88-7115-007-4, 287 pp.

In questo libro coraggioso un giovane studioso europeo compie una ricognizione equilibrata e rigorosa, né crudele né complice, sullo stato e sulle radici storiche di uno dei nervi scoperti nella convivenza fra i popoli della vecchia Europa. È giunto il momento di darsi ragione di un tormentato percorso storico; e di scrivere una Storia di Bolzano, dall’Ottocento fino alla più stringente attualità, capace di farsi apprezzare da “italiani” e “tedeschi”, “tirolesi” e “altoatesini”, “crucchi” e “walschen”. L’ha scritta, in italiano, un tedesco. Dati, cifre, fatti circostanziati e concreti sull’industria, il commercio, i piani di sviluppo, la vita amministrativa, su questo l’autore appare ferreo e sul suo. Ma egli non trascura il piano della storia della cultura, degli abiti mentali, dell’identità, nel rapporto conflittuale fra la nuova città e le valli, fiere della propria antica civiltà montanara.

Venedig

Rolf Petri (ed.): Venedig. Ein politisches Reisebuch, Vsa, Hamburg 1986, ISBN 3-87975-338-5, 284 pp.

In diesem Buch melden sich Venezianer zu Wort, die nicht nur die Geschichte Venedigs geschrieben, sondern die ihre Zeit aktiv mitgestaltet haben. Themen: Kulturbetrieb und Kulturleben, urbanistische Entwicklung, Tourismus, Ökologie, Ökonomie, Restaurierung, Biennale, Küche und vieles mehr. - Interviews mit Paolo Barbaro, Vittore Branca, Tinto Brass, Marino Berengo, Massimo Cacciari, Gaetano Cozzi, Carlo Della Corte, Cesare De Michelis, Giuseppe Mazzariol, Alberto Onagro, Pier Maria Pasinetti, Renato Petriniero, Terisio Pignatti, Nantas Salvataggio, Alvise Zorzi.





Autoren: Sergio Barizza, Paolo Cacciari, Cesco Chinello, Emilio Franzina, Hans-Michael Herzog, Mario Isnenghi, Rolf Petri, Maurizio Reberschak, Daniele Resini, Giovanni Scarabello, Alessandro Scarsella.

Sunday, March 8, 2009

La zona industriale di Marghera

Rolf Petri: La zona industriale di Marghera 1919–1939. Un'analisi quantitativa dello sviluppo tra le due guerre, CLEUP, Padova, 1985, 40 pp.

La decisione, nel 1917, di insediare la zona industriale ed il nuovo porto commerciale di Venezia in terraferma si staglia sullo sfondo dell'economia bellica. Da un punto di vista dello sviluppo industriale dell'Italia, le risorse del Veneto appaiono ancora insufficientemente esplorate. Venezia, con la sua posizione favorita da un retroterra geograficamente aperto verso il triangolo industriale, con la sua vicinanza alle fonti dell'unica energia nazionale di rilievo, l'energia idraulica, con il suo collegamento alla rete nazionale di comunicazione, e con la sua vicinanza alle linee dei commerci di petrolio romeno e caucasico nonché ad alcuni giacimenti di bauxite e altre materie prime, richiama l'interesse degli investitori guidati da Giuseppe Volpi e dalla Banca commerciale. Il testo compie una prima analisi della struttura e dello sviluppo dell'assetto tecnico-industriale della zona, delle assegnazioni e dell'uso di terreni nonché dell'intreccio tra partecipazioni di capitali di varia provenienza, locale, nazionale e internazionale.