La decisione, nel 1917, di insediare la zona industriale ed il nuovo porto commerciale di Venezia in terraferma si staglia sullo sfondo dell'economia bellica. Da un punto di vista dello sviluppo industriale dell'Italia, le risorse del Veneto appaiono ancora insufficientemente esplorate. Venezia, con la sua posizione favorita da un retroterra geograficamente aperto verso il triangolo industriale, con la sua vicinanza alle fonti dell'unica energia nazionale di rilievo, l'energia idraulica, con il suo collegamento alla rete nazionale di comunicazione, e con la sua vicinanza alle linee dei commerci di petrolio romeno e caucasico nonché ad alcuni giacimenti di bauxite e altre materie prime, richiama l'interesse degli investitori guidati da Giuseppe Volpi e dalla Banca commerciale. Il testo compie una prima analisi della struttura e dello sviluppo dell'assetto tecnico-industriale della zona, delle assegnazioni e dell'uso di terreni nonché dell'intreccio tra partecipazioni di capitali di varia provenienza, locale, nazionale e internazionale.
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